“Quale futuro per il passato: il Foro di Praeneste”. BIENNALE SPAZIO PUBBLICO 2017. Fare spazi pubblici. Progetti e politiche di rigenerazione urbana sostenibile

04/04/2017

PROGRAMMA.GENERALE
PROGRAMMA.GENERALE

 Nella convinzione che gli spazi pubblici rappresentino i valori condivisi di natura ambientale, sociale e civile, la concretizzazione del patto sociale che presiede alla costruzione e al governo della città, la Biennale, giunta ormai alla quarte edizione, si propone lo scopo di favorire progetti interdisciplinari promossi dai principali protagonisti della scena urbana e ispirati ai principi di condivisione e accoglienza.

Le aree archeologiche e monumentali, parte degli spazi pubblici passati, contemporanei e futuri, possono svolgere in tal senso un ruolo fondamentale nel favorire la socialità e l’incontro, anche fra persone di culture diverse.

L’iniziativa promossa dalla Soprintendenza e da Città Ibrida – “Quale futuro per il passato: il Foro di Praeneste” - riguarda l’area archeologica del Complesso degli Edifici del Foro di Palestrina (Roma) per far emergere la potenzialità del patrimonio archeologico come componente di inclusione sociale. Si articolerà in una serie di eventi cui parteciperanno diversi attori sul territorio e si svolgerà sia in spazi fisici, quali l’area archeologica, sia virtuali, attraverso il portale web WikiSpazioPubblico (www.biennalespaziopubblico.it), all’interno del quale la Soprintendenza e Città Ibrida coordinano e gestiscono la sezione interna alla BISP 2017: “Palestrina scuole e città educanti” (http://archeologiaemulticultura.wikispaziopubblico.wikispaces.net )

A Palestrina il cuore della città moderna corrisponde esattamente al foro della città antica, del quale sono straordinariamente conservati i monumentali edifici pubblici, con una eccezionale continuità di spazi e funzioni. Questi monumenti, recentemente restaurati e recuperati, devono essere a disposizione della città, completamente aperti alla frequentazione dei cittadini, senza barriere e cancelli , tornando a essere quello che erano nell’antichità, cioè una estensione della piazza pubblica, luogo di incontro fra persone di diversa etnìa, lingua e cultura, spazi per scambio di idee, per gli affari, per le relazioni sociali.

Così lo spazio pubblico antico e contemporaneo, perfettamente fusi e integrati, possono favorire esperienze di cittadinanza e diventare cuore e motore di un processo fondante la rigenerazione urbana e lo sviluppo sociale/ambientale sostenibile.

 

L’iniziativa ha alcuni aspetti principali:

  1. realizzazione di un workshop/laboratorio interattivo attraverso la piattaforma web sulle tematiche dell’uso degli spazi urbani caratterizzati dalla presenza di preesistenze archeologiche monumentali, patrocinato dalla Biennale;

 

  1. esperimenti di “riappropriazione” dello spazio archeologico da parte di cittadini di Palestrina e di residenti stranieri attraverso visite guidate in differenti lingue, in collaborazione con Croce Rossa Italiana ed il centro Accoglienza Straordinaria di via di Pietralata, Roma;

 

  1.  attività ludiche per i bambini delle scuole primarie (Istituto Goffredo Mameli, Palestrina) ed attività didattiche e creative con ragazzi della scuola secondaria superiore (Liceo Classico C. Eliano, Palestrina), al fine di produrre orientamenti e linee guida sulla tematica proposta;

 

  1. laboratori tematici conclusivi (workshop al Mattatoio di Testaccio, Roma, 25-26 maggio 2017) presentando il report sul lavoro svolto, che sarà oggetto di confronto in sessioni aperte e condivise con gli altri gruppi di lavoro aderenti alla manifestazione e con tutti i soggetti interessati al tema..

 

 

La Biennale dello Spazio Pubblico ha il patrocinio di: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Ministero dell’Ambiente, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Sapienza Università di Roma, Università degli Studi Roma Tre, ANCI.