Gran Carro di Bolsena (VT): ricognizioni subacquee, tra tutela e valorizzazione

11/11/2020

mappatura dei nuovi pali (dott.ssa Barbaro)
mappatura dei nuovi pali (dott.ssa Barbaro)

Sono ancora in corso le attività di ricognizione finalizzate alla delimitazione dell’area occupata dall’insediamento sommerso della prima età del Ferro del Gran Carro di Bolsena da parte del Servizio di Archeologia Subacquea della Soprintendenza (dott.ssa Barbara Barbaro e Egidio Severi) in collaborazione con il Centro Ricerche Archeologia Subacquea (CRAS Aps) per la tutela del complesso archeologico.

Sono stati individuati infatti per la prima volta i limiti dell’abitato perilacustre che è arrivato a misurare oltre 10.500 m², comprendendo anche l’area della cosiddetta “Aiola”, una struttura monumentale in pietrame dell’ampiezza di 60x80 metri, mai datata con certezza fino ad oggi. Sono state inoltre individuate aree funzionali distinte nell’ambito dello stesso abitato, in parte su palafitta e in parte direttamente a terra, portando ad una definitiva interpretazione, ovvero come possibile punto di approdo, un nodo di passaggio “via lago” tra l’area costiera (Vulci) e l’entroterra (Orvieto), probabilmente anche tramite l’insediamento coevo di Bisenzio.

Oltre alle ricognizioni finalizzate alla tutela, ci si è dedicati anche alla documentazione grazie alla disponibilità di nuove tecnologie.

Il sito è entrato a far parte del progetto Digital Library della Cultura italiana coordinato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), con l’obiettivo di creare il modello 3D di una parte dell’insediamento e di tutta l’Aiola, sperimentando una nuova concezione di catalogazione basata sulla condivisione di dati aperti cui collegare il modello BIM risultante, e che può rivelarsi fondamentale per la valorizzazione di un sito sommerso, altrimenti non visibile.

Info: barbara.barbaro@beniculturali.it

         egidio.severi@beniculturali.it

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