Le Madonne vestite. Le vesti, i rituali i culti

Palazzo Patrizi Clementi, Sala delle Colonne Doriche Via Cavalletti, 2 - Roma - Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale

1 marzo 2017 ore 15-18 - Evento

invito Arduini 1 marzo 2017
invito Arduini 1 marzo 2017

Continuano gli incontri culturali nella Sala delle Colonne di Palazzo Patrizi Clementi, sede della Soprintendenza, con la presentazione del volume curato da Marcello Arduini, con la collaborazione di Paolo Fortugno e Luigina Petti, "Le Madonne vestite. Le vesti, i rituali, i culti", Editrice CISU, Roma, 2016.

La presentazione del volume sarà spunto per una Tavola Rotonda sul tema delle Madonne vestite, nella quale interverranno, dopo l’introduzione del Soprintendente Alfonsina Russo, l’autore Marcello Arduini (Docente presso l’Università della Tuscia di Viterbo), Luisa Caporossi e Francesca Fabbri (Storiche dell’arte della Soprintendenza), Fabio Scialpi (Docente presso Sapienza-Università di Roma), Elisabetta Silvestrini (Già Università di Venezia Ca' Foscari e di Macerata) e Alberto Sobrero (Docente presso Sapienza-Università di Roma).

Il prezioso volume, che nella prima parte raccoglie le relazioni dell’omonimo Convegno tenutosi al Museo delle Tradizioni Popolari di Canepina (Viterbo) nel marzo 2014, presenta studi e ricerche articolati sia dal punto di vista geografico che tematico, con l’intenzione di offrire spunti e approfondimenti riguardo agli studi sull’argomento dei simulacri mariani con gli abiti. La seconda parte del volume presenta una serie di casi specifici di statue mariane sparse sul territorio viterbese, le cui vicende, religiose, storiche, antropologiche, sono state oggetto di indagine nel corso degli anni da parte del curatore.  

L’ampiezza dei temi trattati delinea una complessità di fondo che mette in luce – tra i tanti aspetti - i molteplici significati del rituale di vestizione, i ruoli maschili e femminili, le dinamiche comunitarie, le controversie sulle modalità del culto, ed anche l’artigianalità/artisticità del manufatto, le forme estetiche di questo tipo di statuaria e le ripercussioni del restauro sulle pratiche rituali. 

La pubblicazione sottolinea anche l’avvenuta sensibilizzazione nei confronti di un patrimonio poco considerato e misconosciuto, fino a poco tempo fa, che sta invece diventando sempre più oggetto di attenzione anche da parte delle comunità locali, impegnate a difendere e valorizzare le proprie tradizioni ritenute fondamentali e a rischio di scomparsa.