Conferenza del Prof. Marcello Spanu (Università di Roma 3) dal Titolo “Ricerche topografiche nella Teverina: il complesso di Spoletino, Civitella d’Agliano (VT)”

Roma – Palazzo Patrizi Clementi – Via Cavalletti 2 - SABAP-RM-MET - Università di Roma 3

9 maggio 2019, ore 17,00 - Evento

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Da alcuni anni si svolgono ricerche topografiche nella Teverina laziale (area ancora poco nota scientificamente e che comprende i Comuni di Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d’Agliano e Lubriano), nel quadro di una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale e l’Università degli Studi Roma Tre.

I dati che stanno emergendo dalle ricognizioni, ancora in corso, dimostrano come questa zona fosse, in epoca romana, costellata di ville prestigiose, la cui funzione era connessa direttamente con lo sfruttamento del territorio e con l’approvvigionamento di Roma stessa, facilmente raggiungibile tramite una via privilegiata di comunicazione: il Tevere.

Nell’ambito di queste indagini, tra gli anni 2014 e 2018, con il sostegno dell’Amministrazione comunale di Civitella d’Agliano, sono state condotte campagne di scavo in località di Spoletino, che hanno portato alla luce una cisterna romana di proporzioni eccezionali (m 42 x 14), la più ampia sinora nota in ambito rurale in Etruria. Essa era utile ad un sistema di irrigazione sistematico dei campi limitrofi e rientrava nel quadro dei possedimenti di una villa signorile che doveva sorgere nei pressi.

Realizzata con tutta probabilità in età tardo-repubblicana, ad un certo punto della sua storia la riserva idrica fu divisa in due settori da un muro e parzialmente de-funzionalizzata. In questa occasione, una parte fu colmata simultaneamente ed intenzionalmente, mentre l’altra continuò a funzionare come cisterna sino all’abbandono dell’area.

Di straordinario interesse si è rivelato il materiale proveniente dal riempimento più antico, costituito da una notevolissima quantità di reperti in eccezionale stato di conservazione (integri o frammentari, ma quasi tutti ricomponibili). Questo fu dovuto al fatto che esso fu gettato intenzionalmente in occasione di una plausibile ristrutturazione della villa o di una sua parte. Tale evento avvenne con tutta probabilità attorno alla metà del I secolo d.C. Il contesto offre una panoramica esaustiva di tutte le suppellettili utilizzate in un ambito domestico: dalla ceramica da mensa a quella da cucina, dalle anfore di produzione locale e di importazione alle lucerne per l’illuminazione, dai vasi in vetro ai vasi da fiore ed altro ancora.

L’obliterazione conclusiva della seconda metà della cisterna avvenne invece agli inizi del IV secolo d.C. e nel riempimento sono stati rinvenuti materiali di varia natura, tra cui anche cospicui resti edilizi pertinenti alla definiva distruzione della villa ed in particolare intonaci dipinti. 

Sebbene ancora in corso di studio, grazie alla sua eterogeneità e al suo stato di conservazione il materiale della cisterna di Spoletino costituisce un caso estremamente raro nell’archeologia, sia in relazione agli studi di cultura materiale sia in funzione di una sua valorizzazione e fruizione.