Inaugurazione mostra archeologica “IL TERRITORIO DI LARIANO DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI”

Lariano (Rm), Centro Polifunzionale T.Bartoli, via Roma - SABAP-MET-RM e Comune di Lariano (Rm)

09/09/2021 - Evento

Locandina Lariano
Locandina Lariano

Il giorno 9 settembre, alle ore 17.30 sarà inaugurata la Mostra “Il territorio di Lariano dalle origini ai giorni nostri” negli spazi dell’antiquarium posto all’interno del Centro Polifunzionale comunale. Nata da un progetto della Soprintendenza condiviso con l’Amministrazione Comunale e con il dott. Flavio Altamura e il dott. Daniele Scifoni, la mostra, per la prima volta, dopo un lungo lavoro di analisi, catalogazione e selezione, espone la storia dell’archeologia del territorio dell’ultimo trentennio, frutto spesso di raccolte d’occasione e di superficie. Avviato due anni orsono, tale progetto scientifico ed espositivo si è avvalso dell’apporto della consorella Direzione Regionale Musei del Lazio-Museo delle Navi di Nemi -che ha concesso in prestito il nucleo di reperti della tomba di Colle Mozzo- e della competenza di numerosi studiosi.

 L’analisi complessiva dei materiali ha permesso di proporre una prima ricostruzione storica che segue un percorso cronologico e getta le basi per approfondimenti futuri.

La prima parte della mostra riguarda l’aspetto geologico, con la presenza di rocce prelevate nelle aree boschive, al fine di evidenziare, principalmente a livello didattico, come la morfologia del territorio sia stata determinata dalla lunga vita del vulcano laziale. Frequentato sin dalla Preistoria, con tracce risalenti al Paleolitico e all’Età del Bronzo, il territorio di Lariano vede un assetto specifico a partire dagli inizi dell’Età del Ferro, tra X e IX sec. a.C. E’ infatti in questo periodo che nuclei di abitati sul Colle Santa Lucia, Colle del Vescovo e Colle della Fragola, assieme a sepolture eminenti (come si evince dai preziosi ornamenti, dalle armi e da resti di carro e o elementi di bardature equine) in località Colle dell’Acero, Vallone e Colle Mozzo, testimoniano la presenza di famiglie aristocratiche a controllo del percorso della via Latina, uno dei principali vettori di comunicazione tra i Colli Albani e il Sud. Eccezionale, già per queste fasi così antiche, la presenza di un luogo di culto presso il Vallone, di cui si espongono alcuni esemplari di votivi miniaturistici, che si associa alla documentazione nota per i periodi più recenti, a conferma dell’importanza di questo settore geografico come vero e proprio “crocevia culturale”.

Nell’epoca arcaica si diffondono più capillarmente gli insediamenti, caratterizzati dall’aspetto di impianti residenziali-produttivi, sia in zone di pianura che di altura; diversa invece la finalità dell’oppidum (villaggio fortificato) sul Monte Algido presso il cui passo omonimo si tennero, secondo le fonti, scontri tra Latini, Equi e Volsci.

Tra periodo tardo-repubblicano e romano-imperiale si assiste ad una grande novità: i piccoli e sparsi impianti produttivi sono sostituiti da imponenti e scenografiche villae rustiche, che disegnano un nuovo paesaggio a servizio della potente aristocrazia legata a Roma, consolidando e arricchendo anche antichi percorsi stradali, come le scoperte più recenti lasciano trapelare. Tra tutti gli impianti residenziali giova menzionare la villa di Cento Cappelle/Colle Cagioli dalla quale provengono le celebri statue di atleti oggi presso i Musei Capitolini – Palazzo dei Conservatori e Centrale Montemartini- e a cui è possibile associare probabilmente una testa maschile in marmo bianco, soltanto di recente consegnata da un cittadino e immessa nella collezione. Le decorazioni pavimentali e parietali esposte lasciano trapelare lo sfarzo e il lusso di queste dimore, di cui spesso in passato sia i materiali mobili che le strutture sono andati dispersi.

Scavi e ricerche sistematiche hanno invece permesso di ricostruire un quadro più chiaro per il periodo medievale, quando sono presenti due importanti insediamenti, uno sul Colle del Vescovo, l’altro, più ampio, sul Maschio d’Ariano, il noto Castrum Lariani a cui vanno collegati, appena fuori le mura, i ruderi ancora visibili della Chiesa di S.Silvestro,

Al quadro così delineato si affianca il tentativo di focalizzare l’attenzione del visitatore sulla vita quotidiana degli antichi. In tal senso, grazie alla accurata ricomposizione dei reperti ceramici della tomba di Colle Mozzo, del “sonaglio a ciambella” dal Vallone e di alcune ceramiche tardo-imperiali, effettuata dal Laboratorio di Diagnostica e Restauro di Vulci (Montalto di Castro, VT) si offre la possibilità di una migliore comprensione delle disiecta membra del passato.

 Il riconoscimento, durante la fase di allestimento, di un lacerto di tessuto sulla punta di lancia della tomba di Colle Mozzo e la sua successiva analisi al microscopio ha permesso di aggiungere dati ulteriori sulle modalità della deposizione oltre che su abitudini sull’uso dei tessuti stessi, tanto più utili in assenza di dettagli provenienti dalla documentazione di scavo.

Le ultime sezioni sono legate alle epoche più vicine a noi, quella moderna e contemporanea, con parti di armi riferite al secondo conflitto mondiale.

La pannellistica che correda il percorso espositivo consente al visitatore di acquisire importanti informazioni sulle diverse fasi storiche; ad essa si affianca il bellissimo e ricco catalogo della mostra che, oltre ad approfondire il contenuto dei pannelli, ha una sezione di schede di approfondimento curate da diversi studiosi.

Laddove l’archeologia preventiva e stratigrafica e non è stata attuata sono ormai andati persi elementi “parlanti” sui contesti e sulle loro associazioni. Grazie alla ricerca nei depositi, al restauro, allo studio su ampia scala e al lavoro in team, si è in parte riusciti a porre finalmente dei punti saldi nella riconsiderazione del patrimonio storico- archeologico di Lariano.

 

Informazioni:

Giovedì 9 settembre 2021, ore 17.30 inaugurazione mostra alla presenza delle autorità.

Venerdì 10 e Sabato 11 settembre 2021, ore 17.30-19.30 Visite guidate su prenotazione con i curatori della mostra.

Per prenotazioni ed informazioni, rivolgersi ai seguenti numeri telefonici; tel. 0696499204 – 0696499218

In ottemperanza alle normative anti-covid i visitatori dovranno esibire il green pass o un tampone negativo effettuato nelle precedenti 48 ore. È obbligatorio l’uso della mascherina

Decorazioni architettoniche di epoca romana
Decorazioni architettoniche di epoca romana

Vasellame dell'età del Ferro (VII sec. a.C.)
Vasellame dell'età del Ferro (VII sec. a.C.)