UN NUOVO INIZIO PER IL MUSEO “LANCIANI” DI GUIDONIA MONTECELIO

31/01/2022

Fig. 4 - Triade Capitolina
Fig. 4 - Triade Capitolina

Il 22.12.21 è stata affidata dal Comune di Guidonia Montecelio (Rm) alla Soprintendenza, nella persona del Funzionario archeologo e responsabile dell’Area funzionale archeologia Dott. Zaccaria Mari, la direzione scientifica del Muso Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” a Montecelio. La direzione, prestata per due anni a titolo gratuito, ha come obiettivo un nuovo allestimento delle collezioni e l’estensione al primo piano del settecentesco ex convento di S. Michele, oltre a un rilancio del Museo che negli ultimi anni è stato chiuso principalmente a causa della pandemia. Tra gli importanti reperti esposti figura il noto gruppo scultoreo della Triade Capitolina, rinvenuto nel territorio comunale nel 1992 e recuperato due anni dopo dai Carabinieri, ma non da meno sono le testimonianze materiali dell’antico centro latino di Corniculum (odierna Montecelio) e il folto gruppo di reperti provenienti dalle ville e sepolcreti di età romana, tra cui quelli restituiti dagli scavi, tra la fine degli anni Novanta e il 2012, per la costruzione del Centro Agroalimentare Roma nella ex Tenuta del Cavaliere e per la costruzione della caserma della Guardia di Finanza in loc. Martellona, entrambi sulla via Tiburtina.

I materiali per la nuova esposizione, frutto dei rinvenimenti più recenti, già restaurati, sono conservati nei locali-deposito affidati alla Soprintendenza all’interno dello stesso ex convento di San Michele. Una parte di essi, come quelli scavati in loc. Selciatella, costituirà la mostra sui “Riti funerari” che si prevede di allestire nel prossimo mese di marzo. Tra le prime iniziative sono in programma anche l’esposizione del busto dell’imperatore Settimio Severo, sequestrato dalla Guardia di Finanza a Guidonia Montecelio nel 2018, attualmente in mostra a Tivoli, e il ritorno dei due clipei dipinti con la raffigurazione del Cristo benedicente e dell’Agnello Divino (sec. XIII), vandalicamente asportati nel 1978 dall’oratorio rupestre di Marco Simone Vecchio, recuperati dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e oggi a Roma presso l’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro (Zaccaria Mari).           

Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani”

            Il Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” è allestito nell’ex convento settecentesco di S. Michele Arcangelo su Monte Albano, una delle due colline che caratterizzano il borgo mediovale di Montecelio, da cui si gode una splendida vista verso la Campagna Romana (fig. 1).

            Il Museo è intitolato a Rodolfo Lanciani (1845-1929), una degli studiosi di spicco del mondo archeologico fra Ottocento e Novecento, massimo conoscitore della topografia dell’Urbe e dei centri laziali, di cui rimane fondamentale la pianta di Roma antica (Forma Urbis Romae). Fu il primo professore di Topografia alla Sapienza e nel 1911 venne nominato Senatore del Regno (fig. 2). Pur essendo nato nella Capitale, amava definirsi Civis Corniculanus, poiché la sua famiglia era originaria di Montecelio, l’antica Corniculum.

            Il reperto più famoso delle collezioni museali (fig. 3) è senza dubbio il gruppo scultoreo della Triade Capitolina (fig. 4), che raffigura le divinità tutelari dello Stato Romano, Giove, Giunone e Minerva, assise su un unico trono. L’opera costituisce un unicum, poiché è l’unica rappresentazione statuaria, conservatasi quasi integra, delle tre divinità olimpiche. Scavata clandestinamente nel 1992 in una grande villa della tenuta dell’Inviolata, fu recuperata dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei Carabinieri.

            Il Museo vanta numerosi reperti da tutto il territorio comunale, sistemati intorno al chiostro e al primo piano dell’ex convento, in un itinerario che si snoda dalla preistoria a tutta l’epoca romana.

            Il percorso ha inizio con la sezione Preistoria e Protostoria, ove sono esposti utensili in pietra e osso risalenti al Paleolitico e Neolitico, rinvenuti alle pendici di Montecelio e nella zona vicino Guidonia. In un prossimo futuro la sezione si arricchirà della collezione di fossili appartenuta al monticellese Don Carlo Rusconi (1813-1868).

            L’insediamento protostorico-arcaico di Montecelio (sec. IX-III a.C.), da identificare con la latina Corniculum, fu gradualmente abbandonato dopo la conquista romana. Alla prima fase del centro (fine dell’età del Bronzo-inizi dell’età del Ferro) sono attribuibili alcuni vasi provenienti da un nucleo di capanne situato sul versante Nord-Ovest di Monte Albano.

            In età romana il territorio cornicolano conobbe un popolamento capillare per mezzo di villae rusticae e rustico-residenziali, spesso affiancate da aree sepolcrali, teatro di importanti scoperte. Sono di notevole interesse, ad esempio, le statue in marmo (erma di poeta o filosofo, fig. 5, e ninfa dormiente) che ornavano la piscina della villa in località Martellona, dai cui dintorni provengono anche i corredi della relativa necropoli.                                            

Durante la costruzione del Centro Agroalimentare Roma (C.A.R.) presso Setteville sono state scavate dall’allora Soprintendenza Archeologica del Lazio tre ville e due necropoli, che hanno restituito, oltre a terrecotte (fig. 6), una statua di Dioniso (fig. 7), copia dell’originale di Lisippo, una statua di giovinetto, raffigurato come Ercole con la pelle leonina che gli copre il capo, e un’iscrizione dedicata all’eroe delle dodici fatiche, particolarmente venerato nel territorio tiburtino-cornicolano anche in ambito privato.

A vecchie scoperte appartengono un mosaico con la rappresentazione del ratto di Europa (fig. 8), dall’ambiente termale di una villa in località Pantano, e un raro vassoio in ceramica a vernice rossa, copia di un esemplare in argento, decorato con scene mitologiche, da Villalba.

Nella sezione “Scripta Manent” sono riunite epigrafi, in gran parte funerarie, laterizi e tubature in piombo con marchi di fabbricazione (molti riconducibili a fabbriche locali) e una raccolta di monete del periodo repubblicano e imperiale.

Fig. 1 - Chiesa e convento di S. Michele
Fig. 1 - Chiesa e convento di S. Michele

Fig. 2 - Ritratto di Rodolfo Lanciani
Fig. 2 - Ritratto di Rodolfo Lanciani

Fig. 3 - Interno del Museo
Fig. 3 - Interno del Museo

Fig. 4 - Triade Capitolina
Fig. 4 - Triade Capitolina

Fig. 5 - Erma
Fig. 5 - Erma

Fig. 6 - Gocciolatoio con protomi canine
Fig. 6 - Gocciolatoio con protomi canine

Fig. 7 - Statua di Dioniso
Fig. 7 - Statua di Dioniso

Fig. 8 - Mosaico con il ratto di Europa
Fig. 8 - Mosaico con il ratto di Europa