Bisenzio

Responsabile
dr Andrea Babbi
Tipo
internazionale
Categoria
ricerca su sito archeologico
Anno inizio
2015
Anno fine
2017
URL
http://web.rgzm.de/en/research/research-areas/a/article/bisenzio-multi-disciplinary-research-on-a-major-etruscan-centre-from-the-late-bronze-age-to-the-arc/

Finanziamento

Deutsche Forschungsgemeinschaft

Abstract

Ricerca multidisciplinare su un importante centro etrusco dalla tarda età del bronzo al periodo arcaico

Descrizione

Il sito di Bisenzio si trova  pochi chilometri a nord del moderno Comune di Capodimonte (VT) , in una cornice paesaggistica e naturalistica di rara bellezza, sul lago di Bolsena.

Le più antiche evidenze dell’insediamento, risalenti almeno alla fine del secondo millennio a.C., sono tornate in luce sul Monte Bisenzio che, ancora tra il 1000 e il 1760 della nostra era, ospitava le strutture fortificate del ‘Castrum Bisentii’.

Se la ricchezza dei giacimenti archeologici di Bisenzio era cosa nota già nei primi decenni del 1600, le basi per una conoscenza più accurata e sistematica delle evidenze furono gettate negli ultimi decenni del 1800 e in modo più marcato nel corso del secolo seguente. Lo scavo della sontuosa necropoli denominata ‘Olmo Bello’, avvenuto alla fine degli anni venti del ‘900, e la pubblicazione di alcuni dei suoi contesti sepolcrali già nel 1928 ne sono un esempio.

Tuttavia se la conoscenza dei nuclei sepolcrali, disseminati a semicerchio dalla linea di battigia a sud-est del monte fino alle colline e alle forre che caratterizzano il confine settentrionale della regione, era assai viva già nella prima metà del ‘900, l’attenzione per l’insediamento si destò a seguito delle indagini archeologiche condotte da Soprintendenza-CNR nel 1978 e 1979 sulla sommità del promontorio. Qui fu documentata la presenza di emergenze strutturali e piani di frequentazione databili ad un orizzonte avanzato del Bronzo Finale (XI-X sec. a.C.).

Negli stessi anni fu indagata anche parte della sottostante terrazza occidentale. Le operazioni di scavo permisero di portare in luce tratti della viabilità e delle strutture murarie dell’insediamento di epoca storica.

Sempre negli anni settanta e ancora nel decennio successivo le ricognizioni di superficie attuate da due professori tedeschi, Klaus Raddatz e Jürgen Driehaus entrambi attivi all’Università di Gottinga, hanno permesso di delineare con maggior nitore l’ampiezza dell’insediamento tra età del ferro e periodo arcaico (avanzato X-inizi V sec. a.C.).

Nonostante le ricerche fino ad oggi svolte, e la meritoria attività di controllo e valorizzazione del sito attuata dalla Soprintendenza, ancora poco si conosce del sito.

Oggi, grazie al supporto finanziario della Comunità Scientifica Tedesca (Deutsche Forschungsgemeinschaft), è stata istituita un’équipe internazionale e multidisciplinare costituita da ricercatori attivi presso istituti di ricerca di grande prestigio. Costoro hanno recentemente dato inizio ad una ricerca ad ampio spettro che si avvale delle più avanzate tecniche di indagine non invasive messe a punto dalla geofisica.

L’obiettivo è quello di offrire uno studio accurato di Bisenzio, inteso come sistema complesso (insediamento, suburbio, necropoli) e armoniosamente connesso col territorio circostante. Il fine ultimo è quello di delineare un’accurata lettura archeologica, storica e sociale della laboriosa comunità che fiorì a Bisenzio tra l’età del bronzo e il periodo arcaico.

Con questo intento saranno dunque analizzati e pubblicati i rinvenimenti degli scavi svolti nel ‘78 e nel ‘79 presso Monte Bisenzio; i corredi funebri della necropoli Olmo Bello portati in luce tra gli anni venti e gli inizi del decennio successivo. Oltre a ciò saranno effettuate accurate ricognizioni di superficie su tutta l’area dell’insediamento, i cui risultati confluiranno in un sistema informativo geografico on-line. Parallelamente tutta l’area dell’insediamento e le regioni di transizione al suburbio saranno sottoposte ad un’indagine geofisica di dettaglio. Infine, grazie ad un esame in situ, allo studio di documenti storici e all’analisi di campioni geologici prelevati per mezzo di micro carotaggi, si delineerà un modello orografico della regione nell’antichità.

Il team si avvale dell’attività non solo di archeologi ma anche di geofisici, geologi, antropologi, specialisti di archeozoologia, archeobotanica, archeometria e cartografia digitale